«I nostri dubbi su un forte inquinamento mafioso di quell’area delle Madonie e del comune di Polizzi si sono purtroppo verificati. Il commissariamento getta ombre inquietanti non solo sull’attività ordinaria del comune ma anche su tutta la vicenda alla fonte dell’intervento della Cgil, che ha riguardato il feudo di Verbumcaudo e le ripetute minacce al nostro dirigente sindacale Vincenzo Liarda, che a lungo per la riconquista sociale del bene si è battuto - dichiara il segretario della Cgil di Palermo, Maurizio Calà dopo il commissariamento del Comune di Polizzi Generosa - E’ necessario a questo punto non solo che si riportino le istituzioni a una condizione di legalità, in cui sia esplicito da che parte stanno. Ma anche che si rafforzi in quella parte del territorio l’intervento delle forze dell’ordine e degli inquirenti. Chiediamo inoltre un’attenzione per il rilancio della zona in termini di sviluppo e di lavoro: deve essere questa una delle azioni di contrasto della mafia più determinanti, a partire dalla riattivazione del feudo di Verbumcaudo, già iniziata, e dal suo pieno utilizzo a fini sociali e produttivi».
La Cgil di Palermo chiede un’azione di pulizia sul territorio di Polizzi non solo piano giudiziario ma anche sul piano morale e tecnico, di cui devono assumersi la responsabilità i partiti e le associazioni. «Partiti e società civile spesso in questi anni ha vissuto di silenzi assordanti. Ci vuole un intervento e una reazione anche da parte delle forze migliori di quel territorio: sulla vicenda Verbumcaudo abbiamo finora sentito una aria di solitudine e di omertà. Bisogna spezzare tutti i fili che hanno tenuto ben salde non solo le infiltrazioni vere e proprie ma anche le contiguità e le coperture. C’è stato anche un consiglio comunale, al quale abbiamo partecipato come Cgil, in cui qualcuno ha sostenuto che a Polizzi la mafia non esisteva».