Dr. Riccardo Picone Giornalista componente della Stampa Parlamentare Siciliana

lunedì 13 maggio 2013

GUARDIA DI FINANZA. PALERMO. SEQUESTRATI AL PORTO OLTRE 5 TONNELLATE DI MATERIALE ALTAMENTE INFIAMMABILE .


GUARDIA DI FINANZA. PALERMO. SEQUESTRATI AL PORTO OLTRE 5 TONNELLATE DI MATERIALE ALTAMENTE INFIAMMABILE .

I militari del Gruppo della Guardia di Finanza Palermo, in servizio di vigilanza all’interno della locale area portuale per la prevenzione e la repressione dei traffici illeciti, unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane ed a militari della locale
Capitaneria di Porto, durante i controlli sottobordo alle motonavi provenienti da porti nazionali, hanno sequestrato un ingente carico di merce pericolosa e materiale altamente infiammabile. Più in dettaglio, i militari e i doganieri durante, il controllo di un semirimorchio sbarcato da una motonave proveniente da Genova, procedendo al riscontro tra i documenti di trasporto e la merce, scorgevano, all’interno del carico, la presenza di 5 colli contenenti inchiostro da stampa, per un totale di Kg. 4900, nonché
di altri 27 colli contenenti accendini e ricariche per accendini contenenti gas infiammabile, per un totale di kg. 275,040. I finanzieri e gli altri operatori, dal controllo delle polizze di carico esibite dal conducente del mezzo, avevano modo di appurare che la merce infiammabile era stata genericamente dichiarata al momento dell’imbarco come collettame. Tutta la merce controllata, per le proprie caratteristiche organolettiche, in quanto classificata come “merce pericolosa” perché contenente componenti ad alta infiammabilità, è stata sequestrata e il trasportatore della provincia di Catania denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Palermo per l’ipotesi
delittuosa di cui al 432 c.p. (attentato alla sicurezza del trasporto), nonché per le ipotesi previste e punite dal Codice della Navigazione agli artt. 1199 e 1231 (Imbarco abusivo o clandestino di armi o esplosivi e inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione). La falsità delle comunicazioni relative al materiale trasportato non aveva permesso alla società di navigazione di porre in essere tutte quelle prescrizioni (stoccaggio, comunicazioni alle autorità territoriali competenti) utili alla sicurezza del trasporto
marittimo.