Dr. Riccardo Picone Giornalista componente della Stampa Parlamentare Siciliana

sabato 25 maggio 2013

SICILIA AMBIENTE: PALERMO, ESPERTI EUROPEI A CONFRONTO SU CARENZA RISORSE IDRICHE

QUATTRO PROGETTI CONDOTTI IN SICILIA, A CATANIA E LIPARI

PALERMO, 24 MAG. La creazione di un organismo a livello mediterraneo per coordinare le azioni da attuare per fronteggiare il problema della crisi idrica nelle isole del Mediterraneo.
E' quanto ha proposto Antonio Lopez, del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari, intervenendo a Palermo alla tappa conclusiva del progetto Mediwat, che ha coinvolto per tre anni oltre la Sicilia, capofila con il Dipartimento Acqua e Rifiuti - Osservatorio delle Acque della Regione Siciliana, anche partner provenienti da Cipro, Corsica, Malta, Creta e le isole Baleari, sulle possibili soluzioni per affrontare la carenza delle risorse idriche nelle isole del Mediterraneo e il loro inquinamento.
"Si sono raggiunti risultati innovativi - ha detto Antonio Lopez coordinatore scientifico del progetto, cofinanziato dall'Unione europea (programma Med 2007-2013) - che saranno condivisi all'interno di un database ed una piattaforma di consulenza informatici attraverso i quali realizzare e mantenere una rete tra le isole per la cooperazione e la condivisione delle competenze. Si sono realizzati anche due master plan strategici per la gestione efficace e sostenibile delle risorse idriche nelle piccole e grandi isole mediterranee".
A Palermo esperti e rappresentanti istituzionali hanno presentato i risultati di tre anni di studi e ricerche svolti nell'ambito del progetto e dodici progetti sperimentali svolti sul campo. A Bari si è testata l'efficacia di un innovativo sistema biologico per il trattamento delle acque reflue urbane nelle aree turistiche, a Cipro invece si è studiato come ridurre le perdite delle tubature idriche, mentre a Creta il progetto ha riguardato il riutilizzo delle acque usando pompe azionate da energia fotovoltaica. Quattro le sperimentazioni condotte in Sicilia. A Catania si sono svolti due studi, uno sulla depurazione naturale delle acque reflue attraverso l'utilizzo delle piante, ovvero la fitodepurazione attraverso cinque specie vegetali mentre un altro ha riguardato l'ottimizzazione delle risorse idriche per l'irrigazione di piante da frutto. Un progetto, che ha interessato tutta l'isola, ha tentato di valutare in modo quantitativo l'impatto dei diversi regimi climatici sullo stato di salute della vegetazione e dei suoi processi fisiologici, mentre a Lipari si è testato il funzionamento dell'impianto di dissalazione, il costo di produzione dell'acqua dissalata per uso potabile e le prospettive di nuovi impianti da costruire sull'isola, valutando le prestazioni a lungo termine. Allo stesso tempo, il progetto, visti gli elevati costi operativi, cerca di fornire soluzioni per l’utilizzo di fonti di energia alternative.
"Le attività svolte in sinergia con i partner europei - ha spiegato l'ing. Teodoro Vega, dirigente dell'Osservatorio delle acque della Regione Siciliana - hanno condotto a risultati molto interessanti e a strumenti utili per supportare la pianificazione dell'uso delle risorse idriche nelle isole del Mediterraneo. Il lavoro svolto, l'organizzazione e le metodologie applicate potranno servire come modello per la gestione delle risorse idriche e dei bacini idrografici in un network mediterraneo".
Partner del progetto Mediwat sono il Dipartimento di ingegneria agraria dell'Università di Catania, l'Istituto di ricerca delle acque di Bari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'Autorità per le risorse idriche, energetiche e minerarie di Malta, il Dipartimento delle acque di Lemesos (Cipro), il Politecnico di Creta, l'Ente comunale per le acque e la depurazione di Chania (Grecia), l'Università di Barcellona (Spagna), l’Irstea (Istituto nazionale di ricerca di scienza e tecnologia per l'ambiente e l'agricoltura di Aix en Provence (Francia) e l'Aqualogy Medio Ambiente- Delegazione delle isole Baleari (Spagna).