Dr. Riccardo Picone Giornalista componente della Stampa Parlamentare Siciliana

mercoledì 29 maggio 2013

SICILIA L’ASSEMBLEA DEI LAVORATORI DEL MASSIMO HA DETTO SI’ AL PIANO DI RIENTRO DAL DEFICTI CON TAGLI ALL’EDA E A UNA PARTE DEL PREMIO DI PRODUZIONE. ALLE 14 LA FIRMA CON I VERTICI DEL TEATRO

Palermo 29 maggio 2013 - L’assemblea dei lavoratori del Teatro Massimo, riunitasi questa mattina, ha dato mandato a Cgil, Cisl, Uil e Fials di chiudere l’accordo sul piano di rientro dal deficit di 3 milioni 160 mila euro del Teatro Massimo. L’accordo sarà sottoscritto oggi alle 14 con il commissario Fabio Carapezza Guttuso. Il patto prevede 1 milione di risparmi sugli stipendi dei 320 tra artisti, professori d’orchestra, tecnici del teatro. La settimana scorsa i sindacati avevano detto “no” alla proposta del Teatro di tagliare su voci come indennità di rendimento, attività promozionale, buoni pasto. L’indicazione accettata è invece di incidere su due diversi istituti: l’integrativo aziendale detto Eda (elemento distinto aziendale), e su una parte del premio di produzione. Col taglio dell’Eda, fino al 31 dicembre, il teatro potrà risparmiare circa 600 mila euro: è una voce che indice per una media di 80 euro sulla busta paga dei dipendenti (con variabili che vanno da 200 euro a 40 euro) e che riguarda la flessibilità dell’orario delle prestazioni e la riduzione delle pause. Il resto sarà risparmiato con un taglio del 5,30 per cento del premio di produzione. «L’accordo prevede anche l’aumento dei livelli di produzione e degli spettacoli, per fare salire le quote che al Teatro arrivano dal Fus - dice il segretario Slc Cgil Maurizio Rosso - Altre indicazioni forti riguardano punti per noi fondamentali come il taglio a consulenti, appalti e commesse esterne e la richiesta di internazionalizzare il botteghino, la portineria e il servizio antincendio, affidati con appalti esterni». I sindacati hanno apprezzato la «disponibilità» del commissario Carapezza a una collaborazione «concreta e fattiva» con le maestranze. «La multa Enpals da 640 mila euro, l’organizzazione della tetralogia del Ring in un’unica stagione e il depauperamento della fondazione, con 150 artisti e tecnici in meno e l’azzeramento del corpo di ballo, della sartoria, della scenografia, sono tutte eredità del grande bluff dell’amministrazione Cognata - aggiunge Rosso - 
Abbiamo anche chiesto di puntare a una sinergia con tutti i teatri, per fare collaborare Teatro Massimo, Foss, Biondo e gli altri teatri siciliani. Le nostre critiche invece le rinnoviamo alle istituzioni politiche, che si limitano a tagliare i contributi per la cultura e disertano i tavoli in cui vorremmo discutere insieme a 
loro di una proposta seria per il rilancio dei teatri».