“Il giudice Borsellino si è sacrificato perché la Sicilia fosse una terra libera dalla mafia, dal compromesso morale, dall’indifferenza, dalla complicità. Sulla scorta del suo esempio dobbiamo impegnarci a diffondere la cultura della legalità, puntando sui giovani, sulla loro forza e sulla loro voglia e capacità di credere nel cambiamento, così come egli ha fatto”. Lo ha detto l’onorevole Francesco Cascio, nel ventunesimo anniversario dalla strage di Via d’Amelio, in cui, insieme al giudice Borsellino, persero la vita i suoi agenti di scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. “La lotta alla mafia - ha concluso Cascio - è un impegno trasversale e va affrontato affiancando con vigore quei magistrati che stanno facendo grandi sforzi per far piena luce sulle stragi del ’92”.