Dr. Riccardo Picone Giornalista componente della Stampa Parlamentare Siciliana

venerdì 16 agosto 2013

Sanità. Punti Nascita "Garantire sicurezza mamme e bambini senza fare propaganda"

"La necessità di dotare il territorio di una rete adeguata di punti
nascita non può prescindere dall'inderogabile esigenza di sicurezza
per le gestanti, le mamme e bambini/nascituri.
Assistiamo invece a dichiarazioni, o peggio ancora a decisioni formali
che sull'onda del'emozione dettata da fatti di cronaca sembrano andare
in direzione contraria, violando sia la legge sia le più elementari
norme di sicurezza."

Lo affermano i deputati regionali del Partito dei Siciliani - MpA, che
con una Interpellanza urgente al Presidente Crocetta e all'Assessore
Borsellino chiedono chiarimenti sul Decreto con cui l'Assessorato alla
Salute ha stabilito quali punti nascita mantenere attivi in deroga
alla normativa nazionale, che prevede che le strutture possano essere
mantenute lì dove si prevedono almeno 1.000 parti annui.

Nell'atto ispettivo, il cui primo firmatario è il Presidente del
Gruppo Giovanni Di Mauro, si richiama il testo dell'accordo Stato –
Regioni del Dicembre 2010, che raccomanda di adottare stringenti
criteri per la riorganizzazione della rete assistenziale, fissando il
numero di almeno 1.000 nascite/anno quale parametro standard cui
tendere, nel triennio, per il mantenimento o l'attivazione dei punti
nascita e che concede la possibilità di deroga "solo e soltanto sulla
base di motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni
legati alle varie aree geografiche interessate" e comunque per punti
che non prevedano meno di 500 parti annui.

A riprova del fatto che le decisioni assunte dal Governo regionale non
sono dettate da alcun criterio oggettivo, i parlamentari del PdS-MpA
citano i due casi contrapposti di Nicosia in provincia di Enna e di
Petralia in provincia di Palermo.
"Per il primo punto nascita - afferma Di Mauro - il Presidente
Crocetta ha assicurato il mantenimento senza che siano stati
individuati i criteri di tutela della sicurezza (presenza di personale
medico-infermieristico, attivazione e funzionamento del reparto di
rianimazione, ecc) mentre per Petralia, che pure si trova in zona
certamente disagiata geograficamente, continua a negarsi la
possibilità di avere un punto nascita. E' evidente quindi che il
Governo non risponde a criteri obiettivi."
"E' gravissimo che la Regione vada avanti in modo confuso senza aver
alcuna approvazione da parte del Ministero della Salute."

"Noi non siamo aprioristicamente a favore o contro alcuno specifico
Punto Nascita - afferma Di Mauro - ma se davvero si vuole conciliare
l'esigenza di contenere la spesa sanitaria con quella di garantire
sicurezza ed efficienza del sistema, si devono individuare criteri
certi ed inderogabili, cosa che Crocetta e la Borsellino fino ad oggi
non hanno fatto, di fatto condannando ad una maggiore spesa cui non
corrisponde una maggiore sicurezza per mamme e bambini."

"Per altro Crocetta dovrebbe ricordare e riconoscere che se oggi non
si trova ad amministrare una Regione in default e può permettersi di
non alzare l'addizionale IRPEF, lo deve al fatto che, proprio in
materia sanitaria, il Governo Lombardo ha compiuto un'attenta opera di
razionalizzazione e contenimento dei costi, che ha permesso alla
Sicilia di avere il primo, e finora unico fra tutte le Regioni, Piano
di rientro approvato dal Ministero della Salute."