Palermo, 8 agosto 2013 – “Degli omicidi di Nino Agostino e Ida Castelluccio, a
distanza di ventiquattro anni, non si sanno, ancora, i nomi e cognomi di
mandanti ed esecutori. Su questi drammatici omicidi tanto è stato detto e
scritto ma mai si è arrivati alla verità.
La famiglia Agostino merita di sapere e di vedere punito chi ha voluto e chi
ha eseguito l'efferato omicidio e lo Stato non può continuare a fare lo
spettatore dinnanzi a questa vicenda”.
Così l’On. Pietro Alongi, Parlamentare regionale del PdL, ha ricordato l’
efferato delitto di mafia, che ha stroncato le giovani vite dei coniugi Nino
Agostino e Ida Castelluccio, del quale, nei giorni scorsi, si è celebrato l’
anniversario.
“Ho chiesto – ha continuato - al Presidente della commissione antimafia
all'ARS, Nello Musumeci di sentire Vincenzo Agostino (il padre di Nino),
ricevendo la disponibilità all'audizione al rientro dalla pausa estiva.
Scriverò, inoltre, al Capo dello Stato e chiederò che venga tolto il sigillo
sul Segreto di Stato per ridare fiducia a chi, come Nino, ha creduto in questo
Stato e lo ha servito con onore”.
“Non possiamo, infatti non ricordare – ha concluso Alongi - le parole di
Giovanni Falcone ai funerali dei due coniugi:”A quest’uomo devo la mia vita”.
distanza di ventiquattro anni, non si sanno, ancora, i nomi e cognomi di
mandanti ed esecutori. Su questi drammatici omicidi tanto è stato detto e
scritto ma mai si è arrivati alla verità.
La famiglia Agostino merita di sapere e di vedere punito chi ha voluto e chi
ha eseguito l'efferato omicidio e lo Stato non può continuare a fare lo
spettatore dinnanzi a questa vicenda”.
Così l’On. Pietro Alongi, Parlamentare regionale del PdL, ha ricordato l’
efferato delitto di mafia, che ha stroncato le giovani vite dei coniugi Nino
Agostino e Ida Castelluccio, del quale, nei giorni scorsi, si è celebrato l’
anniversario.
“Ho chiesto – ha continuato - al Presidente della commissione antimafia
all'ARS, Nello Musumeci di sentire Vincenzo Agostino (il padre di Nino),
ricevendo la disponibilità all'audizione al rientro dalla pausa estiva.
Scriverò, inoltre, al Capo dello Stato e chiederò che venga tolto il sigillo
sul Segreto di Stato per ridare fiducia a chi, come Nino, ha creduto in questo
Stato e lo ha servito con onore”.
“Non possiamo, infatti non ricordare – ha concluso Alongi - le parole di
Giovanni Falcone ai funerali dei due coniugi:”A quest’uomo devo la mia vita”.