Dr. Riccardo Picone Giornalista componente della Stampa Parlamentare Siciliana

giovedì 16 gennaio 2014

ACCORDI FINCANTIERI E ANSALDO BREDA. MAURIZIO CALA’, CGIL: "GRANDE PROVA DEMOCRATICA IL RERENDUM AI CANTIERI. BENE LA RIAPERTURA DEI CANCELLI DELLA FABBRICA DI CARINI. È IL SEGNALE DI UNA INVERSIONE DI TENDENZA RISPETTO ALLA DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE. ORA LE ISTITUZIONI RACCOLGANO LA SFIDA E DIANO IL VIA AGLI INVESTIMENTI".

Palermo 15 gennaio 2014 - "Una grande e importante prova democratica di massa degli operai del cantiere navale di Palermo. Così il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà giudica il referendum, concluso oggi, con il quale i lavoratori di Fincantieri hanno approvato con l’80 per cento dei consensi l’accordo sottoscritto a Palermo tra azienda e sindacati. Un accordo nel quale i lavoratori si assumono il carico di una maggiore capacità produttiva legata alla flessibilità a fronte dei carichi di lavoro e investimenti annunciati. "L’accordo di Fincantieri, assieme a quello che ha consentito la riapertura dei cancelli all’Ansaldo Breda, rappresentano - aggiunge Calà - una grande inversione di rispetto alla tendenza in corso della desertificazione industriale della Sicilia. "

Secondo il segretario della Cgil Maurizio Calà, adesso la politica e le istituzioni devono dare una risposta chiara per dare il via agli investimenti pubblici attesi. "Con questa grande e bella prova democratica i lavoratori come al solito hanno dimostrato di essere disponibili a fare la loro parte. Ciò che adesso ci attendiamo è che Fincantieri dimostri lo stesso senso di responsabilità mantenendo gli impegni assunti nell’accordo e che le istituzioni, dal ministero alla Regione allo stesso Comune di Palermo, definiscano l’insieme di investimenti pubblici e privati che dovrebbero determinare il rilancio produttivo della struttura in un settore totalmente nuovo per la cantieristica italiana quale quello per l’offshore. E’ una sfida che i lavoratori e i sindacati lanciano alle istituzioni siciliane in un momento in cui si registra una regressione generale della presenza industriale in Sicilia. O la politica la raccoglie oppure saremmo di fronte a un disastro colossale della capacità di questa Regione di produrre sviluppo. E questo non ce lo possiamo consentire".

Per quanto riguarda Ansaldo Breda, la Cgil di Palermo plaude per l’impresa riuscita di avere impedito la chiusura della fabbrica di Carini. "Con la riapertura dei cancelli, ottenuta con una lunga trattativa notturna, per l’ex Imesi si riapre la speranza di tornare a essere un importante polo produttivo nel settore ferroviario - dice Calà - Anche qui ci sono state responsabilità che riguardano sia Ansaldo Breda, grande azienda di Finmeccanica, che delle istituzioni, per il pericolo da una parte di desertificare l’area industriale di Carini e dall’altra di liberare la Sicilia da un segmento produttivo storico come la costruzione nel settore ferroviario. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma da soli non ce la facciamo. Ci aspettiamo che ciascuno eserciti il suo ruolo".