Dr. Riccardo Picone Giornalista componente della Stampa Parlamentare Siciliana

venerdì 25 settembre 2015

Cgil e Fp: chiesto incontro con commissione cultura Ars. "Accademia di Belle Arti parte senza il servizio di assistenza per gli alunni audiolesi". Quindici ragazzi rischiano di non poter frequentare i corsi

Palermo 24 settembre 2015 – “Il servizio di assistenza agli alunni diversamente abili a carico della “Città metropolitana di Palermo” parte con grande ritardo rispetto al calendario scolastico e con sostanziali modifiche: quest’anno i ragazzi che già frequentavano e o che frequenteranno per la prima volta l’Accademia di Belle Arti non godranno più dell’assistenza alla comunicazione assicurata fino ad ora, da 15 anni di fila, dalla Provincia”. La denuncia proviene dalla Cgil di Palermo e dalla Funzione Pubblica Cgil di Palermo, che hanno chiesto un incontro con la Quinta Commissione Cultura Formazione e Lavo all’Ars, sollecitando una presa di posizione urgente per chiarire definitivamente dal punto di vista giuridico, attraverso un confronto tra le due istituzioni, a chi spetti l’assistenza per assicurare il diritto allo studio ai ragazzi audiolesi che frequentano l’Accademia. Sono in tutto 15, tra vecchi e nuovi iscritti, gli studenti audiolesi che rischiano di non poter frequentare.
“Nell’attesa del chiarimento - dichiarano Alessia Gatto, della segreteria Cgil Palermo e Maurizio Comparetto della Fp Cgil Palermo - noi chiediamo che l’assistenza venga comunque garantita, trovando una soluzione temporanea a carico dell’Accademia, della Regione o dell’ex Provincia, purché il servizio non resti scoperto e il problema non ricada sulle famiglie. E’ una battaglia di civiltà. Considerati i tempi stretti che rimangono dall’inizio delle lezioni all’Accademia, sollecitiamo la commissione perché ci incontri e dia delle risposte”.
La “tegola” è caduta inaspettata e la Fp Cgil ha avviato un immediato confronto con l’ente. Il commissario Sergio Munafò ha spiegato ai sindacati, a inizio mese, che l’assistenza non compete più alla Provincia perché l’Accademia di Belle arti, scuola di alta formazione, il cui diploma da cinque anni è ormai equipollente alla laurea universitaria, non rientra più tra gli istituti scolastici ammessi a partecipare al bando per gli assistenti alla comunicazione in favore degli alunni audiolesi.
Una “motivazione inaspettata”, scrivono nella richiesta di incontro, dopo 15 anni di servizio garantito puntualmente. La Funzione Pubblica si è quindi rivolta alle istituzioni regionali per avere una risposta. Dopo un primo confronto con l’assessore Mariella Lo Bello, adesso la nuova richiesta inoltrata da Fp e Cgil al presidente della quinta commissione Marcello Greco. “Riteniamo che il servizio per l’assistenza alla Comunicazione, assieme a quello per l’assistenza Igienico personale e alla Autonomia, vada strutturato attraverso il riconoscimento delle professionalità già esistenti, nelle procedure di formazione e nella possibile elaborazione di un albo professionale. Chiediamo al presidente della commissione lavoro di attivare un tavolo di lavoro che coinvolga le istituzioni per assicurare l’attività per il corrente anno e per studiare soluzioni future”. Attualmente sono 78 gli in provincia di Palermo gli alunni audiolesi assistiti con il servizio di assistenza alla Comunicazione; 322 gli allievi disabili bisognosi del servizio di assistenza igienico-personale; 364 gli aventi diritto all’assistenza all’Autonomia.
Alla Funzione pubblica si sono rivolti i parenti dei ragazzi. Racconta Francesca Sforza: “Mio fratello Salvatore, di 22 anni, è iscritto al secondo anno dell’Accademia. Ha concluso il primo anno con la media del 28. Abbiamo appreso il 4 settembre scorso in un incontro col commissario che la ex Provincia non avrebbe più fornito l’assistenza alla comunicazione. Ma il servizio non era già finanziato? Chiediamo una risposta scritta, per capire come mai sia insorto all’improvviso questo impedimento giuridico che rischia di lasciare i ragazzi senza un servizio fondamentale, che li supportava 24 ore a settimana”.