Si è concluso, con la canzone “sotto lo stesso sole” dedicata ai bambini immigrati nati in Italia prodotta da Marco Bonafede di Cefalù con la musica di Ildebrando D'Angelo, il convegno sul tema “Emigrazione, immigrazione, cittadinanza” presso l’Università di Bergamo.
Sono intervenuti ai lavori il Presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi, Luciano Luciani, il Direttore Generale dell’Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Natale Forlani, il giudice Antonio Ingroia e il Ministro dell’Integrazione, Cècile Kyenge.
Durante il dibattito si sono confrontate le diverse posizioni che riguardano la possibile integrazione delle comunità immigrate in Italia, relativamente alla questione dell’integrazione sociale e della fruizione della cittadinanza.
Da un canto la posizione espressa dal Presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi, Luciano Luciani, che ha posto prioritariamente l’esigenza, qualora non sarà possibile affrontare e risolvere le complesse questioni legate alla riforma della legge sulla cittadinanza (ius sanguinis, ius soli, cittadinanza italiana, oriundi italiani, ecc.), di approvare un provvedimento di legge durante questa legislatura che assicuri la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati in Italia di lingua, cultura e frequentazione scolastica del nostro Paese e a coloro che giunti nei primi anni della loro vita in Italia, possano considerarsi ai suddetti equiparabili e la posizione della Ministra Cècile Kyenge che si sta adoperando affinchè siano snellite le procedure burocratiche in modo tale che decorsi 10 anni dalla residenza in Italia, possa conseguirsi rapidamente la cittadinanza italiana. A tal proposito è stato decisivo l’intervento della marocchina Fatima che ha lamentato che i propri genitori dopo ben 40 anni di permanenza italiana, prigionieri delle pastoie burocratiche, non sono riusciti ancora ad ottenere la cittadinanza italiana.
Dall’altro canto la posizione espressa dal Direttore Generale dell’Immigrazione, Natale Forlani, che ha riguardato l’esigenza di dar vita ad una normativa che dia sicurezza ai nuclei familiari insediati in Italia, assicurando servizi socio assistenziali e sanitari alle famiglie immigrate insediate in Italia e interventi di politiche attive e passive del lavoro per i singoli componenti di tali nuclei familiari, che riguardano non tanto i flussi in ingresso o le migliaia di migranti che sbarcano in Sicilia, ma le distinte e complesse comunità nazionali immigrate e stanziali che superano ormai la soglia dell’8% della popolazione stanziale italiana.
Mentre una sparuta minoranza di leghisti manifestava in danno della Ministra Kyenge, alimentando la partecipazione e il sostegno all’azione politica della stessa, delle rappresentanze religiose, politiche, associative, istituzionali e delle comunità immigrate, il giudice Antonio Ingroia ha evidenziato quanto la clandestinità alimenta fenomeni di criminalità, violenze e abusi in danno delle comunità immigrate (tratta delle donne immigrate, lavoro minorile o sottopagato, ecc.)
La serata si è conclusa presso il Centro San Vincenzo ove decine di comunità immigrate (boliviani, peruviani, rumeni, senegalesi, congolesi, camerunensi, ecc.) con balli e canti hanno reso omaggio alla Ministra Kyenge e agli organizzatori dell’iniziativa promossa dall’Istituto italiano Fernando Santi in collaborazione con la Carovana Isu Migrandi.
Lunedì 15 luglio alle ore 10,00 nei locali della Provincia di Pescara, si terrà una iniziativa sullo stesso tema. Aprirà i lavori il Ministro Cècile Kyenge; dopo gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni e delle comunità immigrate, concluderà Luciano Luciani, Presidente Istituto Italiano Fernando Santi.