LEGALITA’: LA NUOVA SFIDA? RIPARTIRE DALLE IMPRESE
DAL 18 AL 20 LUGLIO ALL’EX DEPOSITO DELLE LOCOMOTIVE SANT’ERASMO
AL VIA MEETING, LABORATORI CON I GIOVANI E LE IMPRESE, EVENTI
PALERMO 10 LUGLIO 2013 - Un approccio nuovo alla ‘legalità’ che punta non solo sulle imprese che hanno fatto scelte coraggiose di denuncia ma anche su quelle che hanno fondato la loro attività sul rispetto delle regole e sul lavoro etico. Su questi valori fa leva il progetto “Right Economy: L’impresa legale, patrimonio sociale” promosso dalla Provincia Regionale di Palermo e finanziato dal ministero dell’Interno in collaborazione con la Prefettura di Palermo nell'ambito del Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo Obiettivo Convergenza 2007/2013”. Le attività e gli eventi del progetto saranno presentati venerdi’ 12 luglio, alle ore 10,30, a Palazzo Comitini, Sala Sciascia, Provincia regionale (via Maqueda 100)
Il costo complessivo del progetto ammonta a € 700.000,00, gestiti direttamente dal Ministero dell’Interno. La parte amministrativa è invece curata dagli uffici provinciali. Il termine “Right ECO” cioè economia del diritto e della legalità contiene in sé il significato intrinseco del progetto che rimanda al “buon lavoro” e all’impresa da considerare come un patrimonio sociale.
La Provincia si fa portavoce per la realizzazione di una “maglia” di operatori e servizi qualificati a potenziamento del lavoro delle Forze dell’Ordine per garantire la sicurezza, nella prospettiva di creare un fronte antiracket e antiusura. Il progetto prevede una serie di attività che si articoleranno in vari momenti. Per tre giorni, dal 18 al 20 luglio, all’ex deposito delle Locomotive Sant’Erasmo, sono previsti laboratori pomeridiani con i giovani sui temi della legalità, una mostra e varie manifestazioni. In questi giorni, le associazioni e le istituzioni coinvolte avranno a disposizione spazi per esporre i loro programmi, per confrontarsi su come fornire mezzi e misure per arginare fenomeni di illegalità. Durante gli incontri si alterneranno esponenti delle Forze dell’Ordine, docenti universitari e operatori del settore.